lunedì 5 ottobre 2009

Alluvione di Messina: fatalismi e responsabilità

di Italo Romano

“Abbiamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli”.
Proverbio Indiano
Si consuma in questi giorni l’ennesimo dramma all’italiana. Una tremenda alluvione ha colpito Messina. E’ venuta giù mezza montagna e parte del centro abitato è seppellito sotto metri di fango. I morti sono più di venti e i dispersi altrettanto, si scava ancora dopo tre giorni dalla tragedia. L’Italietta tutta si stringe a corte per l’ennesimo cordoglio nazionale, ancora lacrime, ancora pugni chiusi che battono di rabbia, ancora imprecazioni contro chi sa quale infausto destino o dio farlocco. Oramai questo è il paese dei fatalismi che hanno tramuto l’umano pensare in superstizioso vivere. A cataclisma avvenuto è vietato pensare alle cause, pena la crocifissione pubblica. Non bisogna certo urtare il terribile equilibrio sensibilità-ignoranza che porta a risolvere i problemi semplicemente dimenticandoli o al più delegandoli.
Ma dietro questo disastro ci sono colpevoli facilmente identificabili. Intrecci di abusi edilizi e condoni, tra mafiosi e politici e tra ignoranza e non curanza. Il dissesto idrogeologico del territorio italiano è ai limiti del collasso. La cementificazione irrazionale del paese ha turbato il delicato equilibrio di un territorio unico nel suo genere quanto fragile. I finanziamenti pubblici destinati a senso unico a opere tanto faraoniche quanto, spesso, inutili. E intanto lo stivale affonda…
Una classse politica senza scrupoli ha tramutato il Belpaese in un cumulo di cemento e mattoni. Ovunque ci si giri possiamo tristemente osservare, viadotti, montagne perforate, grandi strutture abbandonate, porti, ville arroccate su pendii ingegneristicamente impossibili, binari dell’alta velocità etc.. Il tutto per la gioia delle imprese private, appaltatrici dei lavori, che vengono ricoperte d’oro, ma raramente portano a termine nei tempi di progetto le sontuose opere (A3 Salerno-Reggio Calabria docet).
Questi grandi imprenditori dell’ingegneria civile sono spesso un ammasso di speculatori finanziari, grandi banchieri, mafiosi e politici corrotti e/o collusi. Un grande macchinazione ordina per l’arricchimento di pochi sulla spalle di molti. Ma come sempre tutti i nodi vengono al pettine e da qualche anno, in Italia, ad ogni pioggia intensa seguono alluvioni e frane con conseguenti morti e feriti. Il nostro è un paese che ha passivamente accettato di morire per abbondanti precipitazioni per sperare di sfrecciare a 300km/h su un ponte sospeso sul nulla tra Sicilia e Calabria.
Impregilo, Astaldi e Cmc sono divenute multinazionali miliardarie grazie anche ai continui getti di denaro pubblico proveniente dalle varie legislazioni italiane susseguitesi negli ultimi 20 anni. Tutto ciò è quanto mai assurdo e, anche il soporifero Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano questa volta non ha potuto tacere. Difatti ha affermato che la sicurezza edilizia viene prima di qualsiasi grande opera. Contro il vecchio “comunista” si è scagliato il leghista Roberto Castelli ribadendo che le parole di Napolitano sono figlie di una miope cultura tipicamente di sinistra.
Ma qua di miope io vedo solo la nostra malsana classe politica volutamente ottusa e al servizio della grandi multinazionali del cemento. Personaggi totalmente disinteressati al territorio e alle popolazioni, spesso, barbaramente umiliate. Negli ultimi anni mentre dilagava l’abusivismo edilizio, mentre l’illegale diventava normale routine i signorotti hanno elargito miliardi di euro per finanziarie immense opere che chi sa quanto ancora ci vorà per finirle. Parlo del Mose, della Tav e di tutte quelle opere di “rilevanza storica” che dovrebbero rilanciare l’economia italica. Per non parlare poi dell’impatto ambientale che tali progetti comportano…l’importante è far girare la moneta il resto si vedrà. Magari tra qualche anno la proposta del Ministro Brunetta sulle assicurazioni contro le calamità naturali sarà realtà e, allora per la ricostruzione dovremo andare a bussare alle porte delle grandi compagnie assicurative.
Cosa possiamo aspettarci ancora da questa casta di funzionari di multinazionali? Cosa dobbiamo aspettarci da chi ci ha svenduto a general contractors e grandi lobby internazionali? Cosa speriamo di ottenere quando lor signori dirigono il comune pensiero con la loro linda editoria “pura”? Siamo al punto di non ritorno. Realtà e spettacolo sono completamente immiscibili e la spettacolarizzazione della tragedia di turno circonda tutto con una coltre mistica e surreale che spesso porta a un’adrenalinica attenzione prima e a una soporifera passività poi.
Così ecco entrare in scena il nostro Cavaliere, l’unico e solo, l’inimitabile Re Silvio. Il copione è lo stesso, Abruzzo o Sicilia, terremoto o alluvione non fa differenza. Ecco il sempre presente Presidente del Consiglio precipitarsi sul luogo dell’immane tragedia. A bordo di un elicottero con il fido capo della Protezione Civile, l’uomo delle emergenze, Guido Bertolaso che si affretta a fare il punto della situazione. Sceso del giro perlustrativo ecco la conferenza stampa (senza domande ovviamente la tragicità del momento non le tollera), il solito sermone fasullo servito per imbonire i bollenti spiriti dei malcapitati di turno. Traspare la paura nel volto preoccupato del premier, è impressionato, poteva venir giù tutto, alla fine non è andata così male, è contento per i sopravvissuti. Ma state tranquilli ora è già tempo di ricostruire. Come e dove? Lo decideranno gli enti locali (magari gli stessi che hanno taciuto allo scempio edilizio di questa zone) e poi lì, se si riusciranno a trovare i finanziamenti tra un ponte e l’altro, sorgeranno nuove abitazioni con giardini, piante e fiori e piene di ogni ben di Dio. Re Silvio I ha poi assicurato di essersi reso conto dell’abusivismo edilizio imperante nel Belpaese e, come per le popolazioni colpite dal sisma, assicura i messinesi che non saranno abbandonati al loro destino…(sic!).
E siccome le disgrazie non viaggiano mai da sole, ecco che il governatore della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo sarà nominato commissario per il disastro di Messina. Infine il Cavaliere, in un ultimo coito di egocentrismo, si lascia scappare che a Roma avevano previsto tutto e dato l’avviso ma, poi, le precipitazioni sono state ancora più intense delle previsioni…Ma allora, mi domando e dico, che diavolo avevano previsto lor signori? Perchè oltre 20 persone hanno perso la vita nonostante la illuminante previsione? Cosa si intende per previsione? Ops scusate niente domande è il tempo del cordoglio, la mia sensibilità è pari a quella di un lupo della steppa…
Il problema è che anche se avessero previsto le eccezionali piogge, non avrebbero potuto prevedere la reazione del territorio interessato. Questo perchè manca un monitoraggio del dissesto idrogeologico che interessa la maggiorparte del nostro paese. Bisognerebbe mappare la penisola delle Alpi sino a Lampedusa per conoscere la reale situazione in cui versa la nostra terra così da poter intervenire prima che avvengano le catastrofi, almeno provando a limitarle, per quanto umana azione possa fare.
In più le istituzioni e la popolazione tutta dovrebbero alzare barricate contro l’abusivismo edile e la cementificazione irrazionale che imperversano in Italia. Ma, la popolazione che si erge contro queste nefandezze viene ghettizzata, etichettata e spesso malmenata da polizia e carabinieri. Le voci fuori del coro non sono ben accette, l’orchestra continua a suonare anche se il “titanic Italia” affonda inesorabile. La mafia, qui, gestisce il mercato edile e ha l’ultima parola su ogni centimetro di cemento. Mentre, i politici vedono rimpinguarsi i loro conti in banca attraverso illegali concessioni e spaventosi finaziamenti. Ricordiamo che mai come nel nostro paese l’abusivismo è stato incentivato tramite leggi apposite. Da Bettino Craxi a Silvio Berlusconi il tempo è tanto ma il pensiero lo stesso. Queste di Messina, come tante altre, sono vittime della malapolitica. I condoni edilizi hanno tutelato e incentivato chi di questi abusi ne ha fatto un colossale buisiness. Dal Condono del 1985 sino a quello del 2003 passando per quello del 1993, tutte e tre le leggi richiedevano una semplice autocertificazione del richiedente da unire alle ricevute dei pagamenti per rendere legale l’illegale.
E’ questa l’azione repressiva contro l’abusivismo edilizio? Siamo messi bene…Le bugie hanno le gambe corte e, come stiamo vedendo sempre più spesso, iniziano ad avere troppi morti sulle spalle.

2 commenti:

  1. Qualcuno sarà il colpevole di questa tragedia,però sarebbe giusto che tutti gli organi di stampa non usassero questo evento per attacchi ad personam,non si scherza su queste cose.
    http://www.loccidentale.it/articolo/la+notizia+%C3%A8+sempre+e+solo+una%3A+berlusconi+%C3%A8+un+bugiardo%21.0079115

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  2. Si, hai ragione, non c'è alcun bisogno di attaccare qualcuno in particolare, ma c'è di sicuro bisogno di fare chiarezza sul perchè accadono certe tragedie. Non per buttare fango su qualche innocente, ma per far si che non si ripetano le solite tragedie che, immancabilmente, si verificano ogni volta che c'è una situazione imprevista come un terremoto, un'alluvione, un incidente.

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