giovedì 1 ottobre 2009

Caso Anno Zero : vogliamo il contraddittorio anche nei TG

di Rita Guma*

Sembra che il viceministro Romani, riprendendo un refrain di molti esponenti dell'attuale maggioranza, ritenga che in Annozero occorra un contraddittorio, una voce di parere opposto che "bilanci" quella di Marco Travaglio.

Uscendo ieri dall'incontro con il presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli, Romani ha infatti citato la delibera numero 19/09 in cui Autorita' per le Telecomunicazioni, riguardo alla puntata di Annozero del 1 maggio 2008 con Beppe Grillo, afferma che "un adeguato contraddittorio avrebbe potuto consentire quantomeno una informazione completa e, quindi, imparziale... la carenza di contraddittorio ha aggravato la lesività delle affermazioni formulata... occorreva un contradditorio effettivo e leale".

E va bene, signor viceministro, puo' darsi che lei abbia ragione: perche' la RAI sia un servizio pubblico un conduttore o commentatore in trasmissione non puo' parlare da solo ma ha bisogno di altri che ci dicano la loro opposta opinione. Ci aspettiamo allora che la regola valga anche per i TG, cosi' finalmente sentiremo qualcuno dire cio' che il TG unico di Stato (e di governo) non ci racconta e potremo ascoltare, con la stessa durata e visibilita' di quelle che solitamente ci vengono propinate, anche le posizioni opposte (cioe' quelle che disturbano il manovratore) che di solito vengono soffocate in mezzo al messaggio 'ufficiale'.

Pertanto ci aspettiamo che Travaglio venga affiancato a Minzolini nella direzione del TG1 o a Vespa in "Porta a Porta", mentre la Gabanelli potrebbe andare al TG2 e Santoro al TG3. D'altra parte, la citata delibera dell'Agcom richiama anche il Codice Etico della Rai in cui si legge che "il pluralismo non è solo un dovere nei confronti della collettivita' ma un metodo di lavoro, un elemento della sua identita' di servizio pubblico".

Un metodo di lavoro che dovrebbe essere di tutta la RAI, non solo di Anno Zero, tanto piu' in un contesto nazionale in cui 3 delle 7 reti nazionali gia' sono controllate dalla famiglia del capo del governo. O dobbiamo pensare che si voglia la colonizzazione degli ultimi spazi ancora gestiti da trasmissioni di informazione che fanno informazione ed osano svelare qualche restroscena, mentre le altre trasmissioni della RAI possono restare sbilanciate ed autocensurate sempre in un'unica direzione?

Parafrasando Voltaire, possiamo essere d'accordo o meno con l'impostazione data da Santoro al programma Anno Zero e Santoro - cosi' come Travaglio - potrebbe starci anche antipatico, ma non accettiamo che vengano censurati i fatti che riportano, ne' accettiamo che altre trasmissioni che non sono sotto la lente del viceministro taglino ad arte i contenuti informativi ed in certi casi si trasformino in celebrazioni propagandistiche offensive per i telespettatori di un Paese sedicente democratico.

1 commento:

  1. Magari Travaglio andasse da Vespa!!!
    ma lui, Vespa, Feltri, Bertolaso,
    Berlusconi, e tutti quei personaggi
    ai quali ha dato i nomignoli offensivi!!
    Magari!!

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