venerdì 2 ottobre 2009

La possibilità di definirsi atei

Esiste un' argomentazione, spesso usata anche dai non credenti, che suona piu' o meno cosi': "dichiararsi ateo e' una contraddizione in termini per chi ammette solo le prove della logica e della ragione per l' esistenza di Dio, poiche' cosi' come non ci sono prove della sua esistenza non possono nemmeno esserci prove della sua non-esistenza.
Ergo: non ci si può che dichiarare agnostici, sospendendo il giudizio". Per cui chi si identifica come ateo sarebbe un arrogante non meno fanatico dei credenti.

E' un' argomentazione che ho sentito spesso e la cosa che mi stupisce e' che si trova per la maggior parte in bocca a dei non-credenti.
Di quelli che sono si' agnostici, pero' si scocciano tantissimo se provi a discutere con un credente: non lo devi fare, quelli hanno le loro idee e non bisogna criticarle, ehi, non puoi startene in un angolino con la tua miscredenza come faccio io? Bè, no. A me piace discutere. E tra le altre cose sono convinto di potermi definire ateo senza problemi di logica.

Il ragionamento del primo paragrafo appare formalmente corretto ma non tiene conto di due questioni. La prima, più immediata, è che tocca a chi sostiene l'esistenza di una cosa dimostrarlo con delle prove, non ai detrattori. Cosa sarebbe stato delle teorie di Copernico se avesse detto: "Gente, secondo me è la Terra che gira intorno al Sole. Ora, dimostratemi che ho torto". Più banalmente: finché qualcuno non ci dimostrerà che esistono i vampiri, si da per scontato che essi non esistano, non che è "possibile che esistano, non lo sappiamo". Perciò gli atei non hanno bisogno di portare prove della non-esistenza di Dio, sono i credenti semmai a dover portare quelle della sua esistenza, ma se la cavano bene con la storia della Fede.
La seconda questione, quella definitiva, è che gli atei (o almeno come intendo io l'ateismo) non confutano l'esistenza di un essere soprannaturale generico (su quello sarei fortemente agnostico), ma bensì delle definizioni molto precise di divinità particolari: ad esempio il Dio cristiano.

Conosco parecchie persone che non credono in Dio ma pensano che esista una specie di energia mistica che ci lega e ci compone. Queste teorie sono difficili da confutare proprio perché queste persone, dietro richieste di chiarimento, sono abbastanza furbe da non scendere nei dettagli: "Non so bene, ma sento che non può essere tutto qui, certo non è un dio, ma esiste sicuramente un'energia...". Bòn, non ci puoi fare molto. Li liquidi dicendoti non particolarmente convinto, ma oltre a questo non puoi andare. Anche il magnetismo e la radioattività sono forze invisibili che sono poi state scoperte in seguito, chi mi dice che fra qualche anno non si scopriranno altre cose di questo tipo? Agnosticismo.

Ma il Dio cristiano è un'altra questione. E' un essere incredibilmente dettagliato, sia dai testi che ci dicono essere sacri e canonici, sia dalle dottrine introdotte in seguito per 2000 anni. E ha talmente tanti buchi di credibilità che mi stupisco come ci si possa definire agnostici nei suoi confronti. Dall'incompatibilità dell'Infinito Amore con l'Onnipotenza, a quella della Perfezione con il Disegno Divino. Ma la madre delle contro-argomentazioni cristiane è quella del "la logica di Dio non è uguale alla nostra". E' un comodo loophole che però suona come una presa in giro. Ma come? Ci fa a sua immagine e somiglianza, ci chiede di comportarci in una determinata maniera, ma poi ci dota di una logica che ci impedisce di comprendere quello che vuole da noi? Ci crea dotati di tutte le capacità per capire le leggi fisiche del mondo, tranne quello che riguarda ciò che sarebbe davvero importante? Perché darci il libero arbitrio se poi dobbiamo essere come delle macchine ed eseguire dei compiti come vuole lui anche se non li capiamo? per divertirsi a vedere chi li esegue e chi no, e poi punire questi ultimi?
Il problema della "logica differente" mi ha sempre fatto uscire dai gangheri. Non si capisce come Dio possa permettere certi massacri e poi dotarci di un cervello che ci fa indignare per quelle stesse cose. Forse allora certe cose che consideriamo "buone e sante" per la logica di Dio non lo sono affatto. Come possiamo saperlo? E' come progettare un microonde con le funzioni di un microonde ma poi sperare che ci tagli il prato, e mandarlo all'inferno se ci scongela il ragù.
Microonde: "Ehi ma che cazzo...?!"
Dio: "Se volevi andare in paradiso dovevi tagliarmi il prato"
Microonde: "Ma tu mi hai dato la competenza nello scongelare i cibi"
Dio: "Ti ho dato anche un libretto d'istruzioni"
Microonde: "Sì, per un microonde, non per un fottuto tagliaerba. Se mi avessi creato microonde e mi avessi dato un libretto d'istruzioni da tagliaerba io avrei pensato: 'ok, il mio Dio vuole questo, non sarà facile visto che sono un microonde, ma mi impegnerò con tutte le mie forze per tagliare l'erba', ma così è ingiusto!"
Dio: "Dovevi sapere che io non ragiono come te."
Microonde: "Ma Va*****o!"


Ovviamente è chiaro che la "logica differente" è solo una scusa per giustificare cose che non si possono spiegare attraverso il Dio cristiano come cercano di descrivercelo, ma ho sempre trovato ripugnante l'idea di un Dio che si prende gioco di noi. Un Dio davvero miserabile come quello, spassosissimo, di Bill Hicks che si diverte ad andare in giro a seppellire fossili di dinosauro per testare la nostra fede e vedere chi davvero crede in lui.
Rizar

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