mercoledì 14 ottobre 2009

Se la Binetti è democratica allora la destra lavora per la sicurezza

Passi per alcuni ambienti della maggioranza, notoriamente razzisti, xenofobi, omofobi, maschilisti, machisti e classisti, ma avere nelle fila di una sinistra già sin troppo timida degli infiltrati del Vaticano che votano a favore di leggi omofobe e a sfavore di leggi civili è troppo.
Tute le opinioni hanno chiaramente il diritto di esistere, persino quella malsana e figlia di pregiudizi medioevali di derivazione religiosa, secondo i quali gli omosessuali sono diversi, malati, indegni di rispetto o di considerazione e, al limite, passibili di tolleranza e indifferenza se restano invisibili alla società senza creare alcun scandalo (tipo tenersi per mano) ai benpensanti.
Ma chi la pensa in questa maniera non può essere considerato né democratico, né liberale, bensì razzista e integralista religioso. Non può la Binetti continuare a stare nel PD se continua a votare come Ruini comanda.
Il parlamento italiano non può permettersi di fare le leggi basandosi sulle credenze bibliche o simili. Se la Binetti pensa che il suo dovere di deputata sia quello di approvare le leggi secondo la morale biblica allora è meglio che si trasferisca da Buttiglione, da Lupi o da Formigoni, smettendo di fare l’ipocrita stando nel PD.
Le persone oscurantiste, antidemocratiche e ottuse come lei non possono trovare spazio in un partito che si definisce democratico e che appartiene alla sinistra. A destra non so, forse ci sono delle remore anche li ad accogliere persone simili, ma a sinistra non può stare di certo. I suoi valori e le sue idee sono troppo diverse da chi lotta per i diritti di tutti.
E si badi, la mia posizione non è mancanza di democrazia, bensì una richiesta di chiarezza da parte del PD. Non possiamo avere un partito che, nel bene o nel male, è ancora centrale nell’area di sinistra, che accoglie persone con quel tipo di idee. La democrazia all’interno di un partito va bene, ma all’interno di un certo numero di valori, altrimenti non diventa più un partito, ma un coacervo di opinioni del tutto incoerenti tra loro.
Nessuno, per carità, vieta ai credenti di essere di sinistra e di fare politica a sinistra, o di dire le cose come le pensano, ma un credente democratico e liberale dovrebbe anche professare la pubblica laicità, non la religione di stato o il dogma di stato o la credenza di stato. Un credente di sinistra dovrebbe votare per garantire i diritti di tutti e non per fare dei dogmi vaticani una legge dello stato. Se lo vuol fare, lo faccia pure, ma nei partiti che dichiarano apertamente questa intenzione, come ad esempio l’UDC, o, in questo caso, i razzisti ed esibizionisti della religione della Lega Nord.
A proposito di Lega Nord, non si può non dire due parole su questo partito, ormai sempre più ridicolo di fronte alla logica e alla ragione.
Queste volpi nordiche dicono di aver affossato la legge contro l’omofobia perché bisognava darle dei ritocchi e completarla. Può anche essere vero che necessitasse di ulteriori modifiche, non dico di no, sentirlo affermare da persone che hanno proposto e votato leggi assurde, fatte coi piedi, inapplicabili e nemiche del diritto oltre che dannose per il sistema paese come il reato di clandestinità, la possibilità dei medici di denunciare un clandestino, la galera per i presunti colpevoli di stupro è un po’ bizzarro.
Spero almeno che, d’ora in poi, la smettano di spacciare leggi razziste e vendicative come essenziali per la sicurezza degli italiani. Questa era infatti una legge di civilità, già migliore rispetto a quelle votate e volute dalla Lega, ma l’hanno bocciata solo per questioni ideologico-razziste.
Forse, in questo paese, i gay e le lesbiche hanno diritto alla sicurezza, se italiani, ma meno rispetto agli etero italiano che subiscono furti, stupri o addirittura costretti alla visione di un clandestino?

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